Qual’ è il valore del lavoro?
Il lavoro, nobilita l’uomo…ed a volte lo rende simile all’animale! Il lavoro non è una forma di volontariato. Lavorare significa usare il proprio tempo, le proprie capacità, sensibilità, attitudini ed idee per produrre qualcosa, per creare, per assistere, aiutare, ascoltare, educare ed altro, perciò non è semplicemente “fare qualcosa ”. La commessa che ti sorride al supermercato con un buongiorno, e che ti chiede come stai, quando il tuo umore non è dei migliori, non aiuta solo la sua azienda a funzionare: una commessa che ti sorride può cambiare il tuo stato d’animo! Quindi compie un surplus lavorativo che non ha prezzo, che non viene pagato e che non viene considerato, ma il suo effetto lo senti dentro di te. Lei ha creato una momentanea forma di benessere. Quando si ha a che fare col capitale umano, bisogna stare molto attenti, perché ci sono dei modi di essere a lavoro che assumono un valore superiore rispetto al fatto di appartenere ad una catena di montaggio, ad una cooperativa, ad una azienda. Il fattore relazionale è fondamentale, e se le relazioni funzionano creano benessere emotivo; il benessere emotivo crea salute, lo stress diminuisce sensibilmente e chissà perché, quando stiamo bene anche le difese immunitarie si alzano e l’utilizzo delle medicine diminuisce. Si innesca un circolo virtuoso che non ha un valore economico effettivo ma migliora la qualità del lavoro stesso. Ora che ho 30 anni, e sento parlare di lavoro gratuito, non posso credere alle mie orecchie. Anni fa ho fatto volontariato per scelta, e mi sentivo utile e produttiva, anche se non guadagnavo e tra l’altro c’erano i miei genitori che mi aiutavano economicamente. Ma l’ho fatto per accumulare esperienza. Dopo ho detto basta. Quando si entra nel mondo del lavoro, la parola gratis non deve esistere, per il discorso che facevo prima. Noi non siamo il nostro lavoro, ma ci mettiamo la nostra umanità in esso sia che io faccia la psicologa, la commessa, la babysitter, la stilista di moda o l’operaio metalmeccanico. La nostra presenza, il nostro essere lì col corpo e con la testa ha un valore! A mio parere tutti i tirocini dovrebbero essere pagati, tutti, anche se sono retribuiti miseramente, perchè è una forma di riconoscimento di quello che si sta facendo. Credo che a livello legislativo sia siano fatti dei passi in questo senso perciò bisogna informarsi costantemente, perché tutto ciò che riguarda i nostri diritti spesso è taciuto. Non è sempre possibile fare quello che ci piace nella vita, è vero, però è giusto che il valore del nostro operare sia riconosciuto. Sempre!
Chiara Bitella