Laura Tammaro, una bella testimonianza
Buongiorno a tutti mi chiamo Laura, ho appena compiuto 32 anni e mi piacerebbe rubare un po’ del vostro tempo per raccontarvi una storia. La storia di una bambina un po’ cicciottella che, già all’asilo, veniva derisa e schernita da chi cicciottello non era. Alle elementari la cattiveria dei bambini, si sa, è fuori controllo e più passavano i giorni, i mesi e gli anni e più questa piccina cresceva e con lei anche quei chiletti in più. Benché facesse di tutto per “essere come gli altri”, la bilancia proprio non ne voleva sapere. Arrivata alle medie, si sentiva a disagio all’ora di ginnastica, goffa, perché non riusciva a fare quegli esercizi che, per gli altri, erano semplicissimi e mai fonte di imbarazzo. Così, per togliersi dall’impiccio, ebbe l’idea di “produrre” un bel certificato medico per poter saltare le lezioni di ginnastica ma non servì a nulla perché lei, dall’angolo della palestra, guardava gli altri e si sentiva ancora più sola, isolata, non accettata. Passa altro tempo, la bambina cicciottella cresce e finisce col chiudersi talmente tanto in se stessa da perdere le amicizie reali e costruirsene di inventate. Le amicizie frutto della sua immaginazione la accettavano così com’era! Non importava che pesasse cinquanta o cento chili: lei era apprezzata per il suo carattere dolce, per la sua lealtà e per la bontà del suo cuore. Anche questo stratagemma funzionò fino a quando lei non si accorse che così facendo si trovava sempre più sola. Il 23 maggio di otto anni fa sul suo cammino arrivò un cucciolo di gatto. Era piccolo, indifeso e iniziò ad amarla tantissimo facendole capire che nella vita lo sguardo degli altri non è sempre crudele, critico e beffardo. Come nella nota fiaba, il brutto anatroccolo diventò un cigno e capì che, in un modo o nell’altro, tutti hanno paura di qualcosa perché al mondo nessuno è perfetto ma quello che conta, sempre, è che queste paure non devono condizionarci a tale punto da non farci vivere. Nella vita non si può piacere a tutti proprio come tutti non piacciono a noi ma l’importante è dare sempre il meglio di noi stessi agli altri ricordando, però, che la prima persona in assoluto che dobbiamo amare è noi stessi! Questa è la storia di Laura Tammaro, la mia storia: la storia di una ragazza che si è sempre sottovalutata, sentita fuori luogo, goffa e mai all’altezza solo perché non vesteiva una taglia 40 ma una taglia 54. Quello che vorrei dirvi è che nella vita troveremo sempre persone ignoranti: pronte a criticare il nostro peso, il nostro modo di vestire e quant’altro ma, poi, al mondo esistono altri che guardano oltre l’aspetto fisico e quelli riempiranno di gioia le nostre vite. Mi rivolgo a voi ragazze e a voi ragazzi che, in qualche modo, vi siete sentiti o vi sentite come mi sono sentita io: non ne vale la pena. Ricordate che solo voi sapete il vostro valore. Non fatevi atterrare da chi è superficiale o da chi ama parlare per ferire. Quando vi scherniranno giratevi e sorridete, chissà che dietro i loro commenti acidi non si celi un velo di invidia. E sorridete, sempre! Perché il sorriso è il vestito migliore che possediamo. Io ho pianto molto in vita mia ma poi mi sono resa conto che il sorriso è l’arma più potente. Colgo l’occasione per ringraziare Barbara per la sua amicizia. Ho avuto modo di conoscerla a un evento per i clienti negli studi di Qvc Italia e, da allora, mi ha aperto un mondo: mi ha insegnato quanto è bello sentirsi speciali nel proprio corpo e per questo non la ringrazierò mai abbastanza! Mi piacerebbe anche ringraziare la mia mamma Ornella e il mio papà Antonio perché mi sostengono e mi incoraggiano sempre a essere felice. A questo punto ringrazio di cuore anche voi per il tempo che mi avete concesso e, se qualcuno ha piacere di avere una nuova amica non esitate a contattarmi. Vi ringrazio! Un bacio a tutti di cuore!