Praticare l’arte del Tai Chi
Il Tai chi è erroneamente considerato una ginnastica dolce per anziani, in seguito ai suoi movimenti lenti ed armoniosi che caratterizzano tale pratica. In realtà si tratta di una raffinata e complessa arte marziale di stile interno che pratico da 10 anni e che tutt’ora non smette di stupirmi. E’ un tesoro della cultura cinese, creato da Chen Wanting, una guardia imperiale del diciassettesimo secolo proveniente dall’attuale villaggio di Chenjagou, presso Henan; il tai chi nasce per scopi difensivi e di sopravvivenza vera e propria ma solo durante il corso dei secoli è stato compreso a fondo l’aspetto meditativo, salutare ed estetico; a livello concettuale affonda le sue radici nella filosofia taoista, in particolar modo nell’idea dell’ armonizzare gli opposti, yin e yang, che caratterizzano i processi naturali e vitali, come l’alternarsi del giorno e della notte, il caldo e il freddo, il maschile e il femminile, la salute e la malattia; la stessa vita umana sottende alle leggi della natura, perciò per raggiungere lo stato di salute è necessario mettere in comunicazione il corpo e la mente attraverso la dimensione dell’ascolto e della pratica marziale che deve essere costante ed eseguita con attenzione, alternando movimenti yin, ossia lenti e rilassati e movimenti yang, più veloci ed esplosivi e coordinando il movimento delle gambe, con quello del bacino e della parte superiore del corpo, non dimenticando mai lo sguardo che da l’intenzione ai movimenti. Il corpo inoltre va preparato ad accogliere un tipo di respirazione più profonda e più consapevole attraverso la pratica del Tu-na, un metodo antico per emettere ed assorbire energia, facendo attenzione alla postura, che deve essere in piedi, con le gambe leggermente divaricate, le anche rilassate, la schiena dritta, il mento che spinge leggermente verso il basso, le braccia che formano un piccolo cerchio e lo sguardo attento, ma non teso. Da questa posizione di ascolto, detta Palo Eretto, si comincia a respirare lentamente, riempendo e svuotando la pancia. Questo è l’ esercizio che prepara il corpo alle varie forme del Tai chi, strutturate e modificate nel tempo dai più grandi maestri cinesi attraverso anni ed anni di studio e pratica. I benefici derivanti da tale pratica sono oramai documentati dalla medicina occidentale: abbassamento della pressione sanguigna, rinforzo del sistema immunitario, miglioramento dell’equilibrio posturale e rilassamento mentale. Inoltre la combinazione tra grazia ed agilità rende quest’arte marziale molto bella da vedere, oltre che da praticare, rispetto ad altri stili più “esterni”. Per esperienza personale posso dire che nel praticare Tai chi c’è un inizio, ma non c’è una fine, perché di imparare, non si smette mai.
Chiara Bitella