Mariangela Giovannini, una donna intelligente e determinata
Oggi tocca a Mariangela Giovannini che ho conosciuto circa un anno fa a Lecce visto che è molto amica di Elisabetta Pagliara, un altra modella/ ambasciatrice del calendario Beautifulcurvy. Lei è una bella ragazza di Teramo dalle forme morbide, solare, positiva, intelligente e piena di interessi. Ha 27 anni e indossa la taglia 46. Da quando segue e sostiene Beautifulcurvy ha iniziato ad amarsi di più. Lo shooting è sempre un momento di grande emozione, visto che trasforma ogni ragazza in una modella per un giorno. Mariangela si è presa a cuore l’impegno del progetto di valorizzazione delle donne curvy e lo porta avanti. Lei nella vita è una account-manager e business analyst da Amazon.
Sin da piccola sono stata una bambina cicciottella. E non ci è voluto molto per prendere consapevolezza che il mio corpo fosse diverso da quello delle altre bambine. Crescendo, poi, non sono mancati bambini che non hanno perso occasione per ricordarmi questa cosa, pensando forse che a casa uno specchio non ce lo avessi.
Erano riusciti a farmi sentire così a disagio per il mio corpo, che da piccola ero convinta che non avrei potuto mai stare a galla in acqua o che non avrei potuto imparare ad andare in bici, perché il mio corpo mi avrebbe impedito di rimanere in equilibrio.
Crescendo, l’entourage di persone inopportune non è diminuito: perfetti sconosciuto si prendevano il diritto di informarmi del fatto che avessi un viso bellissimo…“peccato solo quello” o di chiedermi perché mai continuassi a spendere soldi nella palestra, se tanto non dava alcun risultato o perché stessi mangiando un pezzo di pizza a metà pomeriggio con degli amici dato che io, per la mia forma fisica, “non avrei potuto permettermelo”.
Queste opinioni non richieste, ma che continuavano ad arrivare da ogni dove, hanno fatto crescere in me una sorta di odio verso il mio corpo, a causa del quale ero costretta a sentire continuamente i giudizi degli altri, che si atteggiavano a medici nutrizionisti o a personal trainer, dispensando consigli su come avrei potuto modificare il mio corpo e risolvere quello che solo per loro rappresentava un problema.
E così è iniziata una lunga trafila di medici, nutrizionisti, dietologi, endocrinologi che si sono alternati per anni, per aiutarmi ad allineare il mio corpo allo stereotipo che gli altri volevano.
La diagnosi ricevuta era sempre la stessa: tiroide molto piccola, metabolismo super lento.
Nonostante ciò non mi sono rassegnata: quando voglio raggiungere un obiettivo, non c’è tiroide che tenga che possa impedirmi di raggiungerlo. E così è iniziata una specie di psicosi verso le misurazione di tutto quello che mangiavo, del conto perfetto di tutte le calorie che immettevo nel corpo e dall’astensione da tutti i cibi che avrebbero potuto portarmi fuori strada.
Nei periodi in cui, però, mi capitava per motivi di stress o impegni vari, di non poter avere questo controllo sulla mia alimentazione o sull’attività sportiva, ecco che tornavo a punto da capo.
Fino a che, ad un certo punto, mi sono chiesta: voglio davvero condurre questa battaglia verso il mio corpo per tutta la vita? Cosa implicherebbe l’accettazione di ciò che madre natura mi ha dato?
Da quel momento il rapporto è cambiato completamente: nella mia alimentazione non c’è stato più un controllo spasmodico del numero di calorie inserite e di quelle bruciate, ma la mia attenzione di è rivolta di più verso la qualità di quello che mangiavo, prediligendo alimenti bio, evitando alimenti complessi e prediligendo quelli più semplici e naturali possibili.
Anche il rapporto con l’attività fisica è cambiato: se prima mi obbligato a fare due ore di palestra ogni giorno e, se per qualche motivo non fosse stato possibile, l’avrei vissuta come una tragedia esistenziale, ora considero l’attività fisica come uno strumento per migliorare il mio corpo, non per cambiarlo.
Il risultato di questo cambio di prospettiva è una serenità generale che ho guadagnato.
Odio la retorica, ma c’è una frase di Serafino Bindini che secondo me descrive perfettamente il mio concetto attuale di bellezza.
“Per me la bellezza è una persona che dopo un ora che ci parli è molto più bella di un’ora prima”.
Grazie per la tua testimonianza Mariangela ! Foto di Bruss