Le donne di Marina Rinaldi e i ritratti della fotografa Amy Ambus
Ha scelto una location davvero meravigliosa Marina Rinaldi per presentare la sua collezione autunno-inverno 2015/2016. Nella chiesa sconsacrata di San Carpoforo, nel cuore del quartiere Brera, a Milano non abbiamo visto una semplice esposizione di capi ma un suggestivo allestimento (opera di Felice Limosani) il cui corpo centrale erano le immagini realizzate dalla fotografa Amy Arbus, artista newyorkese nota per i suoi ritratti a volte rubati, vicini alla strada, magnetici per la loro verità. “Marina Rinaldi – A New Perspective – by Amy Arbus” era composta di quindici portrait di donne di tutte le età, di una bellezza lontana dagli stereotipi, che Amy Arbus ha colto in attimi di vita quotidiana in angoli speciali di Central Park. Nel corpo centrale della chiesa, le immagini in orizzontale rispetto al pavimento erano inserite in parallelepipedi di plexiglass e proiettate su monitor appesi al soffitto in corrispondenza di ogni parallelepipedo. Nell’abside erano invece collocati i key look della collezione: un mix di montoni a collo sciallato su fluide gonne in georgette, astrakan con maniche a tre quarti portati sotto a poncho blu navy di sapore esistenzialista, giochi di sovrapposizioni, casacche leggere a frange indossate sotto giacconi di lana e seta, impreziositi da motivi di fettuccia doppiata; foulard-sciarpe-nastro animati da stampe ispirate alle porcellane d’Oriente che costruiscono colli dall’architettura avvolgente; velluti dévoré bluette sotto montone peso piuma; ricchi tweed sovrapposti a preziosi broccati jacquard e mantelle in pelliccia declinate in varie lunghezze.