Dove rimane l’inclusione delle modelle curvy alle sfilate di moda?
Dove rimane l’inclusione delle modelle curvy alle sfilate di moda ? Da qualche anno vediamo alcune modelle curvy famose come Ashley Graham, Alma Claire, Paloma Elsesser, Precoius Lee e Jil Kortleve sfilate Milanesi, Parigine e New Yorkesi. L’Italia ha seguito questa tendenza per ultima, forse per mostrarsi inclusiva o diciamo “politically correct” visto che nelle altre capitali della moda era già successo.
Insomma sappiamo che una fisicità non stereotipata, richiede una vestibilità diversa con accorgimenti che valorizzino le rotondità e non che le penalizzino.
Dove rimane l’inclusione nelle sfilate di moda ?
Ma questo concetto è chiaro a chi indossa una taglia diversa, conosce i propri punti deboli pure quelli forti del essere curvy o plussize. Chi disegna e realizza le collezioni curvy, spesso è una persona magra che non capisce fino in fondo le esigenze di questo target che non è una nicchia, ma una realtà consistente. Perciò parte da un’idea di moda e di stile, senza pensare a chi la deve poi indossare ed essere a suo agio.
Un abito dovrebbe rendere omaggio a una donna per valorizzare la sua bellezza, personalità e soprattutto farla sentire bene e non castigarla, perché ha un fisico abbondante. Adesso vediamo cosa è successo nelle sfilate a Milano :
Alcuni stilisti sono riusciti a creare degli abiti che, come Cristiano Siriano a New York, da diversi anni includono e valorizzano le curvy. Anche Valentino ha disegnato delle collezioni includendo la diversità sia di forme, di colore e di genere. Alcuni si impegnano a valorizzare la silhouette delle curvy, altri invece le vestono come se fossero “filiforme” mettendo in risalto le rotondità e non valorizzando l’estetica, ma facendole sentire “diverse”.
Alla fine tutte le donne desiderano essere valorizzate e belle. Il discorso del peso non le rende diverse nei loro desideri, solo nel modo di vestire. Non trovo giusto questa scelta che è controproducente, visto che ci sono modi e mode per vestire le donne morbide, basta scegliere l’indumento giusto, come fanno molti brand dedicati alla moda curvy.
Dove rimane l’inclusione nelle sfilate di moda ?
Mariella Milani storica giornalista televisiva, mi ha dato lo spunto, ma anche Daniela Fedi, giornalista di moda ed ex-curvy pure lei, per scrivere questa riflessione che lancio all’industria della moda, ma specialmente ai giovani designer che sono più aperti ai cambiamenti e hanno una maggiore attenzione nei confronti di molti argomenti dall’discorso dell’inclusione a quello dell’ambiente da difendere.
Comunque da quando mi occupo di moda curvy, e sono più di dieci anni, sono comunque cambiate diverse cose, meno male. Molte donne e modelle curvy in Italia si sono messe in mostra e in gioco , con il loro savoir-faire e la loro bellezza hanno cambiato un po’ le carte in tavola.
Ma l’ossessione per la magrezza, come per l’obesità che sono poli opposti, rimane comunque. Ognuna deve cercare di vivere bene nel proprio corpo, in salute, senza eccedere e trovare dei capi d’abbigliamento che la sanno valorizzare nel modo migliore. Intanto è importante amarsi ed accettarsi per come si è….
Purtroppo ho notato che non esiste continuità nella scelta di modelle curvy nelle sfilate Milanesi, se due anni fa se ne sono viste da diversi stilisti italiani, questa stagione erano veramente poche si contavano sulle dita di una mano. Questo significa che alla fine non esiste una vera inclusione, ma soltanto un vano tentativo di seguire una tendenza senza esserne veramente convinti, forse per essere politically correct? Voi cosa ne pensate a riguardo ?