Familie Flöz, uno spettacolo da vedere al Teatro Menotti
Al Teatro Menotti, un piccolo teatro Milanese hanno sempre una grande programmazione. Questa volta hanno portato in scena Familie Flöz, uno spettacolo coinvolgente che gioca con le innumerevoli sfaccettature del mondo teatrale. Tre mimi portano in scena, e dietro le quinte varie personaggi, fra illusioni e disillusioni nasce uno spazio magico carico di toccante umanità. Tra luci, maschere e musiche lo spettatore viene coinvolto nel magico mondo di questo trio di trasformisti con maschere sempre originali e divertenti.
La scena si svolge nel cortile di una villa, tra domestici che fanno il minimo indispensabile e i padroni di casa che si preparano a festeggiare un matrimonio. Scene comiche e divertenti si alternano a quelle più tristi. Tra maschere e costumi fino alla fine non si capisce che sono tre bei uomini ad interpretare tutti questi ruoli maschili e femminili in modo convincente.
Fino al 3.Aprile potete vedere questo spettacolo che inizia alle 20 e dura quasi due ore. Sarete felici di averlo visto, perché è diverso e coinvolgente. Riescono essere molto espressivi senza parole, “solo” attraverso le gesta e i movimenti sono molto eloquenti. Vi consiglio di vedere questa compagnia tedesca che è famosa nel mondo grazie anche alle loro maschere e le loro interpretazioni. I biglietti si possono comprare online su www.teatromenotti.org o alla cassa serale in Via Ciro Menotti 11 a Milano
Una produzione di Familie Flöz, Arena Berlin e Theaterhaus Stuttgart
Di Paco González, Björn Leese, Hajo Schüler e Michael Vogel Una produzione di Familie Flöz, Arena Berlin e Theaterhaus Stuttgart
Con Andrès Angulo, Dana Schmidt, Björn Leese, Johannes Stubenvoll, Daniel Matheus, Michael Vogel, Thomas van Ouwerkerk, Sebastian Kautz, Hajo Schüler
Regia, Scenogafia Michael Vogel
Musica Dirk Schröder
Maschere Hajo Schüler Costumi Eliseu R. Weide Luci Reinhard Hubert
Familie Flöz – Approccio al teatro
Familie Flöz fa teatro servendosi di mezzi che vengono “prima” del linguaggio parlato. Ogni conflitto si manifesta prima di tutto nel corpo.
Il conflitto corporeo è l’origine di ogni situazione drammatica. Tutte le pièce teatrali hanno origine da un processo creativo-collettivo, nel quale tutti gli interpreti fungono anche da autori di figure e di situazioni. Nel corso di svariate improvvisazioni, il gruppo individua un tema, raccoglie materiale drammatico e ne discute ancora molto a lungo, prima di mettere in gioco le maschere.
Similmente a un testo, una maschera porta con sé non solo una forma, ma anche un contenuto. Il processo di sviluppo di una maschera, che va dalla sperimentazione sul palco, fino alla simbiosi attore/maschera è determinante per il risultato.
Il paradosso fondamentale della maschera, cioè il fatto di celare un viso animato dietro una forma statica e con essa di creare figure viventi, costituisce per l’attore una vera e propria sfida da raccogliere. E non solo per lui. La maschera prende vita innanzitutto nell’immaginazione dello spettatore, il quale in questo modo ne diventa, in una certa misura, anche il creatore.
Ricettivi anche verso le reazioni degli spettatori, con uno sguardo critico sempre rivolto al proprio lavoro, tutte le produzioni Flöz vengono spesso modificate nel corso del tempo, sviluppando così la loro pienezza e intensità.