La noia ai tempi del Coronavirus
In una società come la nostra, dove l’efficienza è tutto, dove l’essere multitasking è un obbligo morale e la salute, una necessità, perchè senza la salute non puoi essere nè efficiente nè multitasking. Questa epidemia del Coronavirus è stata un fulmine a ciel sereno, qualcosa di inaspettato, terrificante, angosciante che sta fermando una nazione intera. Un evento epocale per cui il governo ha dovuto prendere drastiche decisioni per tutelare noi cittadini, che nonostante la pretesa di essere “tuttologi del web”, forse non abbiamo ben capito che restare a casa è fondamentale, che quel metro di distanza, a cui non siamo abituati, è una tutela per noi e per gli altri, anche se è molto triste ed un pò strano. Siamo messi tutti a dura prova, ma si tratta di mostrare che siamo capaci di farcela, insieme!
A livello di comunicazione non è cambiato niente. Abbiamo la stessa energia, non è cambiato molto: si sta costantemente sui social, come prima, anzi più di prima. Condividiamo le stesse identiche cose, ripetutamente: ci sono gli allarmisti, i menefreghisti, i bacchettoni, i maestrini, c’è chi tenta di ironizzare, di sdrammatizzare e perciò viviamo in questo turbinio costante di informazioni, fino a che non sappiamo davvero cosa pensare, non sappiamo a chi credere visto anche le fake news pubblicate. E paradossalmente, per la prima volta, l’unica cosa sensata che possiamo fare è assolutamente NIENTE. Non dobbiamo fare NIENTE. Lo stare fermi, sarà utile perchè riduce la possibilità di infettarsi. Lo stare a casa ci farà bene. Ma non siamo abituati.
Brutta la noia vero? Sentirla…viverla. Ed adesso che faccio? Se non agisco, penso, e pensare è impegnativo : mi fa trovare davanti a me stesso: poi la mente va nel passato, poi nel futuro, poi la mente ha paura, poi ogni tanto si calma, e poi vuole fare, sennò si sente inutile, improduttiva. Perché funzioniamo cosi…
Allora possiamo fare quello che non facciamo mai, oppure ciò che vorremmo tanto fare, ma non abbiamo mai tempo di fare. Ci conosciamo meglio e la noia ci fa entrare in contatto con noi e la nostra parte creativa : per esempio cucinare e goderci il cibo che si è creato, perché è davvero un atto creativo, il cucinare. Leggere un buon libro e riflettere su ciò che si sta leggendo. Si può ballare e cantare da soli…a tutto volume, vicini permettendo. Non ho tempo di fare movimento? Non ci sono più scuse. La pittura è da bimbi? Ma chi lo dice? Compriamo degli acquerelli e proviamo a tornare bambini, anche se ci si sente stupidi. Oppure…non ho il pollice verde? Si può imparare, se si ha voglia. Curiamo le piante. Conosciamole. Innaffiamole. Non ho il tempo per curare il corpo. Ora si può. Rassegna cinematografica casalinga? Si può fare di tutto con un po’ di fantasia e voglia di provare cose nuove.
Per chi ha i bambini a casa, non deve essere facile, ma i bimbi sono grandi maestri della creazione e della trasformazione della realtà. Quindi si può solo imparare da loro. E non è vero che bisogna stargli dietro costantemente, perché possono anche giocare da soli, hanno la loro fantasia e sviluppano la loro creatività. Forse bisognerebbe lasciarsi travolgere dalla noia ed a tal proposito cito una frase del fumettista Massimo Capezzali: ” La noia mi stupisce sempre, non è mai noiosa come me l’aspetto”. Potremmo utilizzare questo strano ed insolito periodo per far fruttare, qualcosa di nuovo ed avere accesso ad una parte sconosciuta di noi, o forse dimenticata. E goderci la lentezza, questa sconosciuta.
Grazie a Chiara Bitella per questa bella riflessione